Campata destra 5

La cappella era dedicata a San Tommaso Apostolo, raffigurato nella chiave di volta. 

La quinta campata contiene diverse opere d’arte: 

la pala d’altare di Bernardino Luini  ;

due quadri con l’Orazione di Gesù nell’orto del Getsemani di pittori lombardi del primo Seicento provenienti dalla collezione Gallio e per lascito testamentario pervenute alla Fabbrica del Duomo (1687) ;

la statua seicentesca di Sant’Isidoro agricoltore protettore di Madrid, in origine reggeva una spiga d’oro, è opera di Giovan Battista Volpino scultore barocco , proviene dall’altare dedicato al santo spagnolo nella cappella Odescalchi della distrutta chiesa domenicana comasca di S. Giovanni Pedemonte. 

 

 

 

Il piedestallo della statua di S. Isidoro fu realizzato nel 1852? su progetto dell’ingegnere della Fabbrica del Duomo Giambattista Mondelli.

La pala del Luini detta pala Raimondi o pala di San Girolamo era anche detta Madonna dell’aiuto. Presenta la Vergine col Bambino fra i santi: da sinistra Girolamo in veste di cardinale accompagnato dal leone, Antonio da Padova coi gigli, pure coi gigli Nicola da Tolentino col sole sul petto, Agostino col libro aperto.  Non mancano motivi simbolici: le uova, simbolo di incarnazione e resurrezione, e i fiori simboli della divinità e dell’umanità di Cristo. L’umanità è simboleggiata dal piccolo fiore bianco dell’alisso, fiore a quattro petali della famiglia delle crucifere, la divinità è simboleggiata dal garofano, perché in lingua greca il nome del garofano –dianthos- significa fiore di Dio.

 Il donatore inginocchiato è identificabile come un canonico del Duomo dall’antico abito rosso, e non come cardinale, come qualche studioso ha ipotizzato. 

La pala non ha datazione certa; per motivi stilistici è collocata attorno al 1518.

La pala Raimondi è documentata a questo altare nel 1668, prima stava nella prima campata settentrionale, vicino al Broletto. La Madonna delle Grazie di Andrea de Passeri che si trova a quell’altare fu dipinta nel 1502 per questo altare. Lo riprova la presenza san Tommaso apostolo che è raffigurato anche nella chiave di volta dove è scolpito e dipinto il busto di S. Tommaso mentre regge la cintola che secondo la leggenda Maria gli lasciò prima di essere assunta in cielo. 

Le tavole della predella raffigurano da sinistra a destra: S. Pietro, S. Girolamo in preghiera nel deserto, al centro San Giovanni Battista, quindi le esequie di san Girolamo, infine S. Paolo.

La tavola del Luini subì numerosi restauri: nel 1804, nel 1822, nel 1851, infine nel 1887 fu trasferita da tavola su tela da un esperto come Giuseppe Stefanoni con Luigi Cavenaghi.