La cupola

La grandiosa cupola , costruita a partire dal 1733, fu progettata da Filippo Juvarra (1730), allora architetto di Casa Savoia. Con la sua altezza costituisce il fulcro visuale della città vista dai colli e il motivo caratterizzante del suo skyline, vista dal lago. Le amplissime finestre, tipiche dello stile dell’architetto messinese, segnano il culmine del crescendo di luce che l’interno della basilica esprime procedendo dalle navate, al transetto, alle absidi.

La sua progettazione impegnò architetti di ambiente lombardo e romano nell’arco di tre secoli. Si conserva una trentina di disegni di alto valore artistico. Prima di Juvarra progettarono Giovanni Antonio Piotti da Vacallo (1590-94), Andrea Biffi (1683, modello ligneo in Museo), Francesco Castello (1687 altro modello ligneo in Museo), Carlo Fontana (1688).

La decorazione a stucco della cupola con rosoni nelle otto vele e nel cupolino è del ticinese Gaspare Mola di Coldrerio, che realizzò i rilievi dei quattro Evangelisti nei pennacchi. Nella sommità del cupolino è rappresentato lo Spirito Santo.

Pericolose cadute di stucchi dalla cupola si registravano a partire dal 1757. Fu il milanese Giulio Galliori, architetto della Fabbrica del Duomo di Milano, a progettare e realizzare una controcalotta rialzata su uno zoccolo destinata a difendere dalle infiltrazioni d’acqua. La controcalotta alterò le linee dell’architettura come dimostrano stampe d’epoca e successive fotografie. Restarono però insoluti i problemi del cupolino oggetto di frequenti riparazioni.

Un gravissimo incendio scoppiò durante i lavori di ripristino della copertura in rame il 27 settembre 1935: bruciò l’armatura di legno sovrapposta dal Galliori alla cupola dello Juvarra. L’ing. Verga ne muore dopo pochi giorni, dopo quarant’anni prestati alle cure del Duomo.

 

Non vi furono altre vittime. La commissione per il restauro fu composta dal podestà Attilio Terragni, dall’ingegnere della fabbrica Cammillo Silo e dall’arch. Federico Frigerio che pubblicò uno studio preliminare. Divampano sui giornali locali polemiche sull’ipotesi dell’arch. Frigerio di ripristinare la cupola nelle originali linee juvarriane. La Sovrintendenza nominò restauratore Pietro Gazzola. Il restauro ripristinò le linee originali dello Juvarra e si svolse tra giugno e dicembre 1938, l’inaugurazione la notte di Natale con illuminazione esterna di tutto il Duomo, ma, anche a causa della guerra, solo nel 1950 fu sistemata la decorazione interna.

Nel 1964 si presentarono problemi statici risolti dal Politecnico di Milano con il restauro degli archi di marmo, una struttura metallica in ferro zincato sulla tazza absidale una catena di cemento armato alla muratura della volta (1966).